lunedì, luglio 01, 2013

Scattered memories

Eccomi di nuovo. Da qualche giorno mi è venuta voglia di guardare di nuovo il blog.
Ho riletto tutto d'un fiato, dall'inizio alla fine, ho riso e ho pianto. Spesso non ricordando ho storto il naso, poi piano piano, quella necessitá di mettere ordine nelle parole, quel bisogno indistinto di riordinare le idee attraverso la scrittura, in definitiva di pensare, è tornato a farsi sentire...
In questo lungo intervallo Tabitha e Sirio non sono diventati Sally ed Harry, Kay ha fatto in suo ingresso sulla scena con il suo bagaglio di promesse frustrate, preparando il palco per la piccola e letale Marylou, e prima ancora le muse si sono date il cambio, ma immoto è rimasto il loro disprezzo. Sono cambiato molte volte, ho impersonato e distrutto personaggi sempre nuovi, prima di scoprire, alla lunga, di essere sempre lo stesso. Credo che Diego apprezzerebbe...
Ma andiamo con ordine.
Sirio è tornato a stare da solo, abita in un loft in bianco e nero al numero 5 di desolation road, e tenta di salvare la propria anima. Solo saltuariamente frequenta ancora le ombre, le tiene distanti con molte ore di treno e di lavori alienanti. La sua visione della vita è solida e pragmatica, ma manca ancora di apertura e calore. La ragione ha occupato stabilmente la stanza del potere, confinando l'arte a leccarsi le ferite in un piccolo giardino sulla sponda destra del fiume, alla disperata ricerca di quel bisogno violento, capace di scaldare i cuori e di muovere rivoluzioni.
Non ha più rivisto Tabitha, e ogni alba, ogni tramonto hanno portato via un poco alla volta una parte del suo ricordo. Lentamente, tutto svanisce. Il colore dei suoi capelli, le lunghe notti passate a parlare camminando sotto la luna, le corse sul far della sera, con la sua schiena macchiata di sudore, il fiume meravigliosamente deserto, e poi gli attimi rubati a lezione, il pianto silenzioso di certe notti e le risate aperte, grandi e senza sosta di poche ore dopo... Tutto evapora insieme alla pioggia. Solo i suoi occhi non riesce in nessun modo a dimenticare: sono ancora vivi nella memoria e marchiati a fuoco sul suo cuore. Per molto tempo li ha maledetti, ritrovandoli dietro agli sguardi, tra i sorrisi e fra le gambe di altre donne. Non c'è niente fare
Poi è arrivata Kay. E con lei una promessa di felicità, la sola definizione di bellezza che Sirio condivida. Peccato che quella promessa non fosse destinata a lui. Gli ci è voluto molto tempo e qualche delusione di troppo per iniziare a capire la vera natura della loro amicizia, la strana intimità di quelle due rotaie, e per accettare la realtà. Ma per un anno è stato incredibile vivere nel sogno. Sirio aveva così bisogno di uscire dal bozzolo, di ritornare al mondo, di aprire il cuore e di legarsi saldamente a qualcuno, che quel bisogno ha costruito un mondo intero fatto di nuvole. In quel mondo ha vissuto, edificando palazzi della memoria popolati di ricordi inesistenti, partoriti dai neuroni addormentati. Un mondo senza confini, in cui ritrovare, a poco a poco, il piacere della cura. Così, quando il sogno è finito, Sirio si è scoperto diverso. Senza saperlo, Kay lo aveva costretto ad accettare i suoi limiti, e in qualche modo lo aveva reso migliore. Riflettendo e amplificando le sue debolezze, aveva prodotto in lui quel cambiamento a lungo bramato e mai realizzato. 
Vivere nel sogno ha guarito Sirio dalla maledizione degli occhi di Tabitha. 
Poco dopo ha conosciuto Marylou, ma questa storia... è ancora da scrivere.


Canzone in sottofondo
You've Got to Hide Your Love Away - The Beatles

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