Fumetto senza parole, 'nuff said e un buco nero dentro lo stomaco, pensieri deserti e minerali, assenze... sfascio della ragione contorta e acefala, come tempo dispari in un poliptoto di colori e rumori, grigio orizzonte che sembra non finire. Un sibilo costante nella testa pesante, crampi di girasoli e autoritratti a gessetto, acquisire quel po' di conoscenza di lingue straniere per riversarla in sproloqui legnosi e forse patetici.
Case su case riflesse in pozze fangose di terre d'abbandono, morire per delle idee e struggersi per l'amore assente di una ballerina anomala, obliarlo con distese di campi bruciati dal sole dove correvamo legati alle nostre speranze. Grandi container e dock porteñi dove confinare il rifiuto e la paura, le nostre anime sole colte in una triste danza, le appendiciti e i tremori fini.
- fermata inattesa, cantieri perenni e lavoro manuale, traslocare di cuore in cuore e scrostare muri scoloriti da infiltrazioni inopportune, ripartire in mezzo alla polvere, avvolto da reti di plastica arancio e vestiti a brandelli... seguire la rotta dei sogni confondendo i mondi, anzi attraversarli senza appartenervi in alcun modo, scivolando attraverso le pieghe della mente -
Linee spezzate tratteggiano sentieri incerti e bivi senza meta, camminare triste, sole a tratti, nuvole agrodolci... nuvole, nuvole... volare in mezzo a torri altissime mentre corvi neri richiamano al digiuno, sincronie mi conducono a palmeti nani e terre incolte, dove stormi migratori banchettano con visceri e interiora urlanti...
cos'ho nella mente, cos'ho nella mente?
Case su case riflesse in pozze fangose di terre d'abbandono, morire per delle idee e struggersi per l'amore assente di una ballerina anomala, obliarlo con distese di campi bruciati dal sole dove correvamo legati alle nostre speranze. Grandi container e dock porteñi dove confinare il rifiuto e la paura, le nostre anime sole colte in una triste danza, le appendiciti e i tremori fini.
- fermata inattesa, cantieri perenni e lavoro manuale, traslocare di cuore in cuore e scrostare muri scoloriti da infiltrazioni inopportune, ripartire in mezzo alla polvere, avvolto da reti di plastica arancio e vestiti a brandelli... seguire la rotta dei sogni confondendo i mondi, anzi attraversarli senza appartenervi in alcun modo, scivolando attraverso le pieghe della mente -
Linee spezzate tratteggiano sentieri incerti e bivi senza meta, camminare triste, sole a tratti, nuvole agrodolci... nuvole, nuvole... volare in mezzo a torri altissime mentre corvi neri richiamano al digiuno, sincronie mi conducono a palmeti nani e terre incolte, dove stormi migratori banchettano con visceri e interiora urlanti...
cos'ho nella mente, cos'ho nella mente?
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