lunedì, giugno 15, 2009

Etta Aman Tribute

Al solito, la Stazione si avvicina... per il giorno 5 vi segnalo

a tarda sera
Juljova hiša: ri-abitare ri-suonare

Musica per il mare di Babele
un progetto per Topolò

di Etta Aman Tribute

scritto e ideato da Cian & Staff
musiche originali Etta Aman Tribute

citazioni da
Antonella Bucovaz,
Francesco Tomada, Peter Handke,
Jorge Luis Borges, Etta Aman



Etta Aman Tribute

Andrea Blasetig samples, synth, sound engineering
Stefano Fornasaro flauto, voce, synth

Luca Zuliani, Marta Vigna very special guests

Gli Etta Aman Tribute, sono a Topolò con un progetto, pensato espressamente per la Stazione, che assembla più contributi, linguaggi e forme espressive. Nel mare di Babele confluiscono temi, immagini, personaggi, oggetti, simboli e suoni del nostro tempo. Dalle sinusoidi alla parola scritta, dalla poesia al canto, per tentare di ricostruire un nuovo essere. E un nuovo equilibrio dell'esistenza. L'attuale perdita d'identità, l'esilio del linguaggio che tanto ci devasta e ci lascia soli nel silenzio assordante del nostro quotidiano, diventano un canto naufrago da far risuonare per le strade di Topolò. Perché Topolò? Perché Topolò è Babele.


Etta Aman Tribute
Anette Pennington nasce nel febbraio del 1923 nei pressi di Kenner, Louisiana. La madre proviene da una famiglia ebraica di Esfahan, mentre il padre è un afroamericano di New Orleans.
Durante i primi anni di vita di Anette, per sfuggire ad un'opprimente segregazione razziale, la famiglia Pennington decide di spostarsi nello Stato di New York.
Se durante l'infanzia è costretta a crescere come una mezzo-sangue, di fatto emarginata sia dalla piccola comunità ebraica sia dal più numeroso popolo degli afroamericani, nello Stato di New York finalmente riesce a raggiungere una precaria integrazione grazie anche al mondo pioneristico delle orchestre dello swing. Fin da giovanissima, infatti, spicca come cantante talentuosa, e ben presto adotta il nome d'arte di Etta Aman, preso direttamente da un passo del libro di Ester (3, 1-6), a simbolo della frustrazione per la sua condizione di reietta mista alla bruciante voglia di riscatto e affermazione.
All'età di 14 anni rimane orfana di padre mentre la madre dalla disperazione si chiude in un mutismo che non verrà mai interrotto fino alla sua morte.
Agli inizi degli anni '40 comincia a scrivere le prime canzoni, firmate, appunto, Etta Aman. Negli anni del cool si esibisce con The Honeymoon Hill Band per lo più in locali di basso profilo a New York city almeno fino al 1951, quando approda oltreoceano per una fortunata tournée in Scandinavia.
Nel Nord Europa Etta Aman & The Honeymoon Hill Band riescono a farsi conoscere con la canzone "I have a lady in the flowerpot" incisa per la "Svensson Tracks Records". In seguito al fallimento dell'etichetta il gruppo si vede costretto ad anticipare il ritorno negli Stati Uniti. Durante il viaggio di ritorno Etta conosce un giovane emigrante ebreo che le parla a lungo di Topolò.
Lei ne rimane affascinata.
Nel 1960 (a soli 37 anni) Etta muore con un rimpianto: non essere mai potuta andare a Topolò.


Oltre al profondo rispetto artistico per i suoi capolavori, gli Etta Aman Tribute nascono con il proposito di portarla a Topolò, almeno per una notte.

Nessun commento:

Posta un commento