martedì, marzo 17, 2015

Hands of time

"...A volte le navi naufragano in mare, ma molto più spesso navi e uomini naufragano in terra"

Sirio tornò a casa, insicuro e in preda ai vecchi fantasmi di un passato che non riusciva a lasciarsi alle spalle. Il grande incontro è domani.
L’acqua calda gli scottò la pelle quando si infilò sotto la doccia, lasciandola scorrere sul viso, a bruciargli le palpebre mentre sopportava il dolore con le mascelle tese e i muscoli contratti, nel calore umido che l’asfissiava, reprimendo la voglia di gridare, di ululare la sua solitudine.
Prima di coricarsi alla luce di una piccola lampada iniziò a scrivere sul suo laptop, le dita scorrevano con veemenza da un tasto all’altro, la sua storia fluiva rapida sullo schermo dandogli modo, forse per la prima volta, di ammirare tutta la faccenda da fuori, di rivivere sotto l'occhio della mente l’istante fuggevole; così vide Tabita e il suo fantasma che vagava nella solitudine di quella mente, vide Marilou, e la sua voglia di vita, Kay e il suo lavoro privo di compromessi, vide la grande balena bianca e la sua sicurezza, vide se stesso, saltimbanco per il miglior offerente. 
Sorrideva ancora, disperato e amaro quando si addormentò.

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