Ci sono persone importanti. Presenze fondamentali, inconsapevoli responsabili della costruzione o della scoperta del nostro sé più profondo. A volte ci accompagnano per lungo tempo, scavando lentamente, come l'acqua di un fiume sotterraneo, un solco invisibile nel nostro animo. Altre volte, in un attimo improvviso si manifestano lungo la via, ci rimettono in discussione, sradicando le nostre radici, demolendo i nostri ripari come un terremoto inaspettato causato dal batter d'ali di una farfalla, prima di sparire per sempre. Come le nuvole.
Oggi mi siedo alla scrivania e i volti mi sommergono. Poco importa che sia l'anniversario di una scomparsa - la celebrazione di un'assenza - a scatenare l'onda di ricordi. Inizio a vederli tutti in fila per salutarmi, come nelle pagine finali di un fumetto, o nell'ultimo episodio di una serie televisiva, dove il cast si congeda dal pubblico, crogiolandolo nello spleen.
Con loro ho pianto, ho lottato, scambiato un tramonto per una poesia, condiviso le debolezze e con qualcuno ci siamo pure presi a botte: sono i miei eroi, i miei "uomini e donne illustri". Vorrei avere con me delle fotografie, un'immagine fisica per un ricordo, non quella robaccia digitale che satura gli schermi dei telefonini. Ma non ne ho. E quelle mentali svaniscono piano piano. La memoria, è un titano volubile, a seconda del corso degli eventi tende a girare a vuoto, restituendo sempre le stesse immagini - Che anno era? Quanto tempo è passato? Chissà che fine ha fatto... - Come è possibile dimenticarsi di qualcuno che in un preciso momento della vita ha rappresentato tutto, ha cambiato tutto, ti ha fatto scegliere.
Con questo post inizio a recuperarne i ritratti. O forse a dimenticarli definitivamente, appesi alle pareti della mia personale galleria, illimitata e periodica, rannicchiata tra le pagine di un blog.
La galleria delle nuvole si popolerà presto.
mentre leggo mi commuovo. complimenti
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