Pioggia e vento. Attesa - sensazioni di complessità insensasata - lunche pause... come se nel ragionamento, un estraneo volesse rimarcarne l' assenza sottolineandola frase dopo frase; la città delle ombre.
Molta confusione, volti di donna mi si presentano davanti agli occhi in continuazione, come un malcelato rimorso, con più orrore intellettuale che paura sensibile, incapace di distinguere quale il sogno quale la realtà, alterno almeno tre o quattro libri contemporaneamente nella speranza di individuare inconsciamente dei segni, stelle fisse che mi conducano fuori da questa tempesta.
Aria e acqua si scontrano, le posso sentire oltre i muri dell'appartamento, la rotta è compromessa, il morale a terra - anche il basilico mi deprime - eppure, continuo a ricordare uno sguardo e abbozzare poi un sorriso, ritrovare la felicità di annullarsi completamente in esso e dimenticare tutte le nostre miserie; le ombre.
Mi immergo fino al punto più profondo, dentro al nucleo di questa grande cellula vivente per cercare gli appaiamenti errati, le combinazioni mutate e riparare la trascrizione del messaggio, ma nulla sembra fuori posto - la mia conoscenza in tal senso è comunque ancora troppo limitata - cautamente all'inzio, poi con indifferenza, infine con disperazione, ammirai le doppie eliche della vita nella loro danza perfetta e finita e mi accorsi che niente dura in eterno.
Polvere e cenere alzate dal vento. Mi accingo a coricarmi. Esami al mio risveglio.
Canzone della buonanotte:
I Shall Be Released - nella versione di Jeff Buckley, Live at Sìn-è Legacy Edition
Molta confusione, volti di donna mi si presentano davanti agli occhi in continuazione, come un malcelato rimorso, con più orrore intellettuale che paura sensibile, incapace di distinguere quale il sogno quale la realtà, alterno almeno tre o quattro libri contemporaneamente nella speranza di individuare inconsciamente dei segni, stelle fisse che mi conducano fuori da questa tempesta.
Aria e acqua si scontrano, le posso sentire oltre i muri dell'appartamento, la rotta è compromessa, il morale a terra - anche il basilico mi deprime - eppure, continuo a ricordare uno sguardo e abbozzare poi un sorriso, ritrovare la felicità di annullarsi completamente in esso e dimenticare tutte le nostre miserie; le ombre.
Mi immergo fino al punto più profondo, dentro al nucleo di questa grande cellula vivente per cercare gli appaiamenti errati, le combinazioni mutate e riparare la trascrizione del messaggio, ma nulla sembra fuori posto - la mia conoscenza in tal senso è comunque ancora troppo limitata - cautamente all'inzio, poi con indifferenza, infine con disperazione, ammirai le doppie eliche della vita nella loro danza perfetta e finita e mi accorsi che niente dura in eterno.
Polvere e cenere alzate dal vento. Mi accingo a coricarmi. Esami al mio risveglio.
Canzone della buonanotte:
I Shall Be Released - nella versione di Jeff Buckley, Live at Sìn-è Legacy Edition
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